Finalmente, con il cuore colmo di gioia, sono stata a Istanbul dopo 2 anni di crisi pandemica mondiale! Ero così eccitata di tornare a rivedere i luoghi e le cose che caratterizzano questa fantastica città. L’adoro!
Era ancora tutto lì!
I profumi, i suoni, gli angoli delle strade, gli infiniti e meravigliosi scorci del Bosforo, le abitudini degli Istanbulioti. Il simit del nostro forno preferito, il chai offerto in ogni negozio in cui si entra, i carretti di street food che vendono pannocchie arrosto.
La brezza del mare che rinfresca la pelle e lo spirito, la magia dell’atmosfera dell’antico e del caos moderno. I tramonti, il richiamo dei gabbiani, i cani e i gatti che dormono ovunque (di cui, il più delle volte, se ne prendono cura i cittadini).
Semplicemente magica. La magia fa di questa città la meraviglia che è. Sì, la parola per Istanbul è MAGICA.
Ovviamente anche Istanbul cambia, come molte altre. Ogni anno, quando torno li, trovo che c’è qualcosa che manca. qualche volta è un bene, qualche volta è un male…
Questa volta un po’ della sua magia se n’era andata.
La prima volta che entrai al Grand Bazar (Kapalıçarşı), avevo 10 anni, e rimasi ammaliata dallo splendore dell’enorme quantità di oro che c’era nelle vetrine delle gioiellerie della via principale.
Fui sopraffatta dalla magnificenza e dal lusso. Si vedevano sontuosi gioielli antichi e moderni, ma quello che era sorprendente, era la concentrazione di antiquari tutti in un unico luogo. Qui era possibile trovare gioielli etnici provenienti dall’Asia Centrale, cose non semplici da trovare.
Tutto andato, perduto. Niente gioielli o oggetti Afgani, o Persiani o Africani. Molti degli antiquari hanno chiuso e negozi di borse false e lokum hanno preso il loro posto qua e là.
Non molto eccitante non credete?
In questo post voglio mostrarvi qualcosa che viene da uno dei nostri viaggi in una Istanbul ancora magica, quando ci sedevamo su piccoli sgabelli ricoperti di tappeti, parlando con un negoziante proveniente da un’Asia ormai lontana e inaccessibile. Quando sorseggiavamo chai, guardando attentamente ogni piccolo pezzo di argento, oro o stoffa, tutto ammassato nel negozio, contrattando sul prezzo di splendidi gioielli etnici in argento e corniole.
Ecco qui una collana di Cristallo di Rocca a forma di melone, infilate in un moderno cordone color corallo. Bellissima in estate su un abito di mussola nero o bianco, sandali piatti e una leggera riga di kajal (ovviamente vegano!)
Si ma, ragazze! Non ci cascate! Ritornerò a Istanbul ancora, e ancora, e ancora… Inshallah
Antique Christal Rocks Beads Necklace By LA RIVOLUZIONE DEI CANARINI
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