Le piccole cose. Insignificanti, leggere, impalpabili. Eppure così importanti. Piccoli gesti, incontri e scontri, pezzetti di realtà.
Le piccole cose. Come andare sul Brucomela con le mie nipoti, leggere nei loro occhi l’ansia e la voglia di salire sulla giostra, percepire l’adrenalina che scorre in quelle gambe che scalpitano di impazienza. Vederle ridere mentre il vento scompiglia i loro capelli dorati, il nasino arricciato dal freddo e dalla felicità e scoprire sul mio viso quella stessa espressione.
Le piccole cose. Guardare il cielo che, dopo un temporale, stende ad asciugare l’arcobaleno e scoprirmi commossa di fronte a quel prodigio che con la sua arcata trasparente e cristallina cavalca chilometri di mondo.
Le piccole cose. Piangere con un’amica per un amore finito, per una delusione, per la stanchezza, per lo sconforto. Raccontarle di me, ascoltarla mentre mi racconta di lei, gli stessi dolori, la stessa stremata forza nel voler credere ancora in un sogno. E poi ridere a crepapelle davanti alla bizzarra fantasia della vita.
Le piccole cose. Stendermi nel letto dopo una giornata affannosa, frenetica, sconsideratamente veloce, sentire i bisbigli della mia casa, il fruscio delle pagine di un libro che mi sta regalando la sua storia, annusare il suo odore che sa di polvere e di fantasia. Il corpo che si fonde con quello del suo autore, la mente che trepida, il cuore che freme per coloro che vivono in quelle pagine ingiallite dai tanti giorni che sono scivolati tra me e la loro scoperta.
Le piccole cose. Un cerbiatto che attraversa la strada, un altro e un altro ancora. Il piccolo che si ferma, mi guarda e forse si chiede che razza di animale io sia, mentre me ne sto intrappolata nella mia gabbia d’acciaio.
Le piccole cose. Le nuvole che si trasformano in animali, l’autunno che tinge d’arancio le chiome degli alberi volenterosi, il gatto che schiude i suoi occhi di ambra e inchiostro, l’abbraccio di quattro amiche, le risate che tolgono il fiato e fanno male alla pancia, l’emozione prima di salire su un palcoscenico, quando i muscoli sono tesi come cavi e non è rimasto neanche il ricordo di una battuta. Il mare in agosto, quando nel pomeriggio si increspa di scaglie di sole, una canzone che scioglie l’anima e diluisce i minuti. Una distesa di girasoli che finisce dove la terra si tuffa nell’ignoto, un buongiorno inaspettato da una persona inaspettata, che è tutto mio e che mi fa sbocciare un sorriso nonostante la pioggia.
Un film che mi fa piangere, che mi emoziona, che mi fa riflettere, il profumo del cinema e dei pop corn, i tormentoni che nascono in una serata a raccontarci il niente, tra una tisana, una zuppa di funghi e la voglia di stare con chi non mi chiede di essere diversa da quello che sono.
Un cappuccino con un’amica il sabato mattina, un tramonto che incendia le fauci di una notte che stenta ad arrivare, la luna con il suo faccione paffuto che sembra farsi beffe dei nostri vani affanni.
Una stella cadente, il profumo di cannella, l’incontro con persone nuove che si muovono con delicatezza.
Briciole che forse non riempiono giornate qualsiasi, serate qualsiasi, come questa. Attimi che non cancellano il male ricevuto, che non asciugano le lacrime che si affacciano tra le ciglia, che non possono schiudersi in sogni o trasformarsi in futuro. Ma che sono lì, continuamente, incessantemente. E che non smettono di sorprendermi. Che si frappongono tra qui e quel domani in cui la buona notizia arriverà anche per me. Frammenti di esistenza che scandiscono il divenire di ogni giorno e che si ricomporranno in un sentiero solido su cui avrò camminato.
Le piccole cose: appunti di viaggio. Del mio viaggio. Del nostro viaggio.
Pics by Arianna De Santis
0 pensieri su “LE PICCOLE COSE – by Arianna”
Le piccole cose che si riescono a vedere, a percepire, avendone coscienza, l’emozione di sentirle grandi proprio perché piccole e a volte insignificanti, che sono poi le gioie della vita, perché nella vita vivono senza bisogno di essere diverse da quel che sono, le piccole cose che una ad una hai raccontato e chissà quante altre ancora, la felicità nelle piccole cose. 🙂
…e tante piccole cose, tanti frammenti di felicità, sono forse i tasselli portanti di ognuno di noi e della nostra unicità… 🙂 🙂
Sì, non cancellano, però aiutano. La bellezza è bellezza. Anche nel piccolo.
Se dovessi vedere un cerbiatto che attraversa la strada qui, capirei d’essere ubriaca.
Adoro trovare la bellezza nel piccolo: mi dà l’impressione che sia meno contaminabile!
Per quanto riguarda gli animali, qui in Maremma si possono incontrare anche cinghiali, tassi e istrici… senza aver bevuto un solo goccio di vino! 🙂
A presto Tilla, è sempre un piacere incrociarti!
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