Quando confessai la mia predilezione per gli accessori rossi, Arianna mi disse: “Potresti soffrire della sindrome di Cappuccetto Rosso”.
In effetti cosa attrae l’attenzione più del colore rosso?
Il rossetto rosso ad esempio è sempre stato inteso come simbolo di seduzione ed utilizzato come strumento ammaliatore.
È un mezzo potente che può far ottenere ciò che si vuole, anche io ho avuto occasione di constatarlo: una mattina dalla mia fruttivendola di fiducia ho ottenuto la più bella risata che una bellissima bimba di pochi mesi potesse mai farmi dal fondo di un passeggino.
Oh.. Scusate.. Cosa pensavate avessi fatto? Ma per carità, l’unico complimento che ho ricevuto da quando indosso il rossetto rosso, è quello di una vecchina che ho salutato mentre passava davanti al mio negozio.
Non crediate che non faccia piacere, anzi! Quando penso a quel complimento penso che l’anziana signora abbia visto nella mia figura e anche nel mio look, una bellezza d’altri tempi, un effetto anni 20 che da tanto tempo volevo raggiungere.
Ora, capacità ammaliatrici a parte, il colore rosso è il mezzo con cui si cattura il primo sguardo, in genere sfuggevole, distratto all’inizio ma al quale però segue subito un altro, quello di conferma. Ho visto bene? Cosa mi ha attratto? Sta a noi ovviamente trasformare quello sguardo in seduzione o chi sa cos’altro.
Accessori rossi quindi, è di questo che stiamo parlando.
Potremmo quindi iniziare da una banalissima sciarpa rossa da accompagnare però con un bel basco o un paio di guanti. Una cosa è fondamentale per me: in ogni abbinamento, in ogni match di accessori ce ne deve essere almeno uno particolare, di pregio, di un qualche significato. In questa foto i guanti sono sì un po’ natalizi, ma sono vintage marcati ESCADA.
Un accessorio che a me piace tanto ed è la passione di mia mamma (ormai avete capito che lei è la mia ispirazione e fonte inesauribile di oggetti), sono le brooch o spille. Questi oggetti possono far sembrare molto nonna Belarda se indossati in modo canonico su di un bavero di un cappotto a meno che non siano particolarmente estrose e particolari. Le spille in genere ordinarie preferisco indossatele con capi particolari o applicatele in posti diversi dal solito: se sono molto piccole e tante, sono belle indossate su di un polsino di una camicia. Io in genere le applico sui baschi, cappelli tremendamente versatili.
L’apoteosi del piacere poi si raggiunge con i gioielli, preziosi e non che con il colore rosso possono essere davvero interessanti. Forme classiche o moderne, materiali dei più vari, moderni o vintage, e chi più ne ha più ne metta.
Le immagini sono decisamente più eloquenti.
Qui mi fermo visto che potrei andare avanti all’infinito diventando noiosa e monotematica.
Abbigliamento. Si, dunque, in merito all’abbigliamento ho poco da dire, a me non piace molto vestirmi con il rosso. Questo è un terreno scivoloso, può essere molto bello, ma anche molto volgare. Se proprio dovete, spezzate: o gonna o maglia, top o che sia. Camice non direi, pantaloni neanche. Tubini, ecco forse tubino è la parola magica, che abbinerei non necessariamente con il nero, ma con colori più leggeri come cuoio, tortora, bianco o beige.
Bello potrebbe essere un cappottino rosso, sì non male.
E ora le scarpe. Grande passione di molte di noi. Ah si certo, vorrei sapere tanto in che cosa io non sono appassionata. Va bene, lasciamo stare. Vi dico solo cosa ho io nel guardaroba: Gucci scamosciate con tacco a spillo e platou, ballerine Tod’s scamosciate e ballerine glitterate come nelle migliori rappresentazioni di Dorothy in The Whizard of Oz. Al mio arsenale rosso di “porta piedi” come dice la mia amica Elena, vorrei aggiungere gli stivali Hunter, anche se in verità non ho ancora deciso se comprarli rossi o gialli.
Ora confessate, che siate affette o meno dalla sindrome di Cappuccetto Rosso, c’è o non c’è l’accessorio rosso nel vostro guardaroba? Se lo avete sempre indossato ignorate questo post, ma se vi eravate dimenticare di quella particolare cosa che tanto vi piaceva, andate a cercarlo, ora è il tempo per indossarlo, un po’ perché è Natale e un po’ perché semplicemente questo post ve lo ha fatto tornare in mente.
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