Il fascino indiscusso di un accessorio senza tempo mi ha stregato ormai alla fine della scorsa estate; troppo tardi per iniziare ad indossarlo e per questo mi è rimasto il tarlo nella mente per il quale non vedevo l’ora che arrivasse l’estate 2015. Il cappello Panama.

Una forma retrò ed esotica che ci suscita immagini di personaggi famosi dei film in bianco e nero, ricchi uomini d’affari che abitano in luoghi umidicci e caldi del Sud America.

La mia immaginazione però mi presenta un altro tipo di ambientazione: uomini bianchi ricchi e potenti che con i loro abiti su misura in lino stropicciato e il loro elegantissimo cappello Panama, si mescolano in ambienti torbidi e degradati dei quartieri e villaggi poveri circondati da ricche foreste tropicali, totalmente rapiti ed ammaliati da donne creole bellissime, sinuose con pelle perfetta di ebano che praticano il Voodoo.

Roba d’altri tempi.

Questo cappello può essere di diverse forme, bellissimo è quello dell’attrice Jane March nel film L’Amante. Indossato continuamente rende la seducente ragazzina un carattere cinematografico forte, determinato e originale nello stile.

Non fatevi ingannare dal nome, infatti il famoso cappello viene prodotto in Ecuador, nella città di Cuenca con una tecnica antica di 3 secoli. Il nome Panama deriva dal fatto che Theodore Roosevelt ne indossava uno di altissima qualità durante l’inaugurazione del canale di Panama e le foto dell’evento lo resero famoso in tutto il mondo.

Il mio babbo indossandolo quasi tutti i giorni al mare ed in campagna, ha attirato la mia attenzione ed ho iniziato a fantasticare su come avrei potuto indossarlo. Alla fine mi sono decisa ed ho chiesto di farmelo provare. I miei sono una fonte inesauribile di sorprese devo dire e infatti ecco che salta fuori la mia mamma che dice: “Alida (amica di famiglia dai tempi dell’Iran) da Panama ne ha portati 2 e uno è troppo piccolo, se vuoi provarlo. Se ti sta poi portartelo a casa.”

Musica per le mie orecchie! Dall’armadio estrae una piccola scatola di legno dove c’è il famoso cappello arrotolato. È quello originale!

Lo porto a casa e inizio a studiarlo. Apro le ante dell’armadio dove ci sono i miei abiti estivi e controllo lo stato dei tubini écru che con l’abbronzatura staranno una meraviglia.

Ok provo ad indossare il cappello, ma siamo sicuri di saperlo indossare davvero?

Nei film, negli scatti rubati a personaggi famosi, questo cappello è un accessorio interessante e sembra indossato con la più incredibile naturalezza e per questo ho sempre pensato che fosse un accessorio molto facile da indossare. Col cavolo! E i capelli?

Non è il primo cappello che metto, tutte noi abbiamo indossato baschi e cappelli di lana nel periodo invernale; morbidi e versatili, facilmente malleabili per cui i capelli non si sconvolgono più di tanto. Ma se uniamo il cappello rigido al calore dell’estate ed al sudore della fronte, il risultato è decisamente un disastro. L’effetto casco non ce lo toglie nessuno, per non parlate del segno di irritazione che lascia sulla fronte!

Blogger, attrici e modelle, voi che avete più esperienza, il cappello estivo una volta indossato non lo togliete più fino a che non infilate sotto la doccia? Dite la verità!

Io ho la frangia e questo non depone a favore dell’agognato, fascinoso Panama e quindi come me la caverò questa estate? Un cappello di paglia (molto carino tra l’altro) che comprai anni fa lo metto solo quando vado al mare sacrificando la capigliatura ordinata, ma con il Panama, che avrei intenzione di indossare in città, come me la cavo?

Poteri provare a mettere la frangia di lato oppure incalzare il cappello con la frangia dritta.

Farò prove e tentativi, vedremo chi vince! Tranquille non mi arrenderò tanto facilmente!

Ps: se avete suggerimenti vi prego, fatemi sapere!

Hat Panama

Pendent by Takao Jewels – Girls’ Best Friends Collection 2015

Dress by Zara