Vi è mai capitato di dire “ho un vestito nell’armadio ancora con il cartellino”. Non sto parlando dell’orrore di cui vi siete pentite amaramente, ma di quell’abito che, ogni volta che aprite l’anta del guardaroba, nonostante siano passati mesi, ancora vi colpisce per colori, fattezze e stoffa. Sto parlando di quell’abito che accarezzate e osservate e – perché no – riprovate come se foste di nuovo in quel camerino il giorno in cui lo avete acquistato. Ve ne innamorate di nuovo e provate lo stesso brivido di piacere. Vi sta ancora a pennello. È perfetto indosso, il taglio scivola sulle vostre curve come fatto su misura. Vi viene la voglia di uscire subito e sfoggiarlo e godervelo fino in fondo, ma sapete benissimo che non è né la serata adatta né la compagnia giusta… oppure sono le 8 del mattino e dovete semplicemente passare dal supermercato!
Allora sospirate e lo riponete nella gruccia con amorevole cura, pensando che prima o poi ci sarà la giusta per indossarlo.
Io ho un abito di Pucci che è rimasto appeso per un anno nel mio armadio con tanto di cartellino attaccato prima di riuscire ad indossarlo per l’inaugurazione di un locale. Come mi stava da Dio!!!!! Ero in forma, senza un filo di pancia e la viscosa dai colori sgargianti ma ben accostati, come solo Emilio può fare, mi si appoggiava leggermente sulle curve, facendomi sentire la bomba più sexy della serata. La scollatura vertiginosa mi rendeva fascinosa con il gioco del vedo/non vedo.
Dopo quella sera non sono riuscita più a metterlo. Il tempo è passato, la pancia non è proprio più la stessa e l’abito è li, senza cartellino ma con la capacità di ispirarmi le stesse emozioni di quando l’ho indossato la prima volta. Lo guardo e me lo riguardo, lo accarezzo, lo sfilo dall’armadio, e poi lo ripongo con il cuore palpitante. Prima o poi lo indosserò di nuovo, ne sono sicura!
Pics by Lucia Sartori
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