Finalmente, finalmente ancora Istanbul. Tra qualche ora parto.
Ho detto “ancora” perché è esattamente la quinta volta che visito questa fantastica, magica città se così può essere definita.
Visitata in età e occasioni diverse, è stata comunque dalla prima volta che il patto tra me e lei è stato sigillato. Io le ho regalato il cuore e lei ogni volta mi rivela qualcosa di sé. L’ultima volta ha rapito anche il mio compagno rendendomi la ragazza più felice del mondo.
Grazie alla rivoluzione e la guida di Ataturk, la Turchia e in special modo la sua capitale economica, ha vissuto un percorso in cui lo sviluppo economico ha coinvolto anche il piano culturale, portando libertà ed emancipazione per alcune donne che hanno nel tempo conquistato un ruolo nuovo in una società Islamica. Istanbul, crocevia tra Asia ed Europa, è anche un luogo di coesistenza di religioni ed etnie diverse che convivono grazie all’eredità di Ataturk in pace e prosperità. Ecco cosa è stata Istanbul e cosa essa rappresenta per me: essa la mia infanzia, oriente ed occidente che coincidono, convivono, evolvendosi e rimanendo sempre uguali. Negli ultimi mesi gli animi si sono riscaldati e le rivolte a piazza Taksim si sono riaccese. Non mi fanno paura queste situazioni, anzi, ne sono felice. Sono la piena manifestazione dello spirito di questo popolo che ha vissuto fin dentro il DNA la libertà della rivoluzione di Ataturk.
L’ultima volta che ci sono stata ho trovato la città mutata, mi sono saltati agli occhi gli ammodernamenti tipici delle metropoli europee. Eppure basta girare l’angolo per cogliere fatti ed abitudini antichi ed immutati. Una gioia per gli occhi e per lo spirito. Resistete giovani ragazzi della piazza, non fate trasformate il cento di Istanbul in un anonimo centro uguale a molti altri.
Tra qualche ora sarò di nuovo nella mia città preferita e “finalmente” dopo tanto tempo ci sarò con mia mamma che nel frattempo ci è tornata quasi ogni anno. Dopo il viaggio dei 18 anni (proprio fatto ad Istanbul con lei) mi è capitato di viaggiare in sua compagnia in altre città, soprattutto europee, alla scoperta di vicoli ed angoli nascosti, insieme a negozi con oggetti e prodotti insoliti e curiosi. Tra noi c’è un complicità nata dagli stessi interessi e dalla stessa curiosità.
Tornare ad Istanbul con lei sarà come tornare indietro nel tempo e andare alla scoperta di cose sconosciute ed affascinanti. Non vedo l’ora di dischiudere nuovamente gli scrigni segreti di questa città.
Sarà fantastico scoprire ancora realtà che si socchiudono facendo intravedere squarci di vite di una popolazione riservata, ma anche introvabili tesori di antiquariato di manifattura inestimabile: argenterie, gioielli, tappeti, stoffe e chi più ne ha più ne metta… esattamente come nella favola di Aladino e la lampada magica.
Perché, come dicevo all’inizio, a Istanbul la magia è ancora di casa.
Il brutto tempo non rovina la vista di questa bellezza secolare e neanche l’umore di che la guarda, i colori vivaci contrastano con il grigio del cielo e di alcuni edifici. La pioggia che cade sulle acque del Bosforo sembra musica che … Ma, aspetta un momento … ne sto parlando troppo bene. Ehm… Vi prego dimenticate ciò che ho detto! Sarebbe meglio se Istanbul rimanesse soltanto mia…
Pics by Me
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