The Canary Tweet

ESSERE O NON ESSERE UN CANARINO RIVOLUZIONARIO – By Lucia

Arianna ed io, da quando abbiamo iniziato ad essere amiche vere, siamo sempre state ironiche, irriverenti, sfacciate e caustiche verso noi stesse ed il resto del mondo. Su qualsiasi argomento. QUALSIASI. Il nostro blog non poteva essere da meno. La Rivoluzione dei Canarini nasce nel tentativo di registratore le caotiche e deliranti conversazioni che abbiamo avuto in questi anni al bar, davanti al nostro solito cappuccino + succo di arancia. Ci prendevamo gioco delle debolezze, ipocrisie ed ossessioni nostre e del genere umano ed il giorno che ho proposto a Ari di aprire il blog, questo era lo spirito.

Non so se abbiamo raggiunto lo scopo e fin ora non mi è importato, ma un po’ di tempo fa mi è successo una cosa che ha risvegliato lo spirito del blog, mi ha fatto riflettere ed ha ispirato questo post. Mi sono scontrata con una irriverente e pomposa FASHIONBLOGGER con cui ho collaborato per i miei bijoux e questo ha  risvegliato in me lo spirito più cattivo del canarino rivoluzionario.

Probabilmente dopo questo post le uniche due fashionbloggher che mi seguono mi abbandoneranno, ma io sono una canarina senza pelo, ups pardon, senza piume sulla lingua e certe cose le devo dire!!!

Dunque, vogliamo vedere bene chi sono le fashionblogger?

Dopo l’exploit di colossi come la Ferragni & Co., sono nati fashionblog come i funghi nel mese di ottobre, tutte ci provano e pensano che con un paio di foto ed un corpicino carino e giovane il gioco sia fatto. Ahimè non è così!

Dalla mia esperienza, le fashionblogger si dividono in due categorie: le spiantate e le figlie di papà.

Alla prima categoria (e questa è quella con cui mi sono scontrata) appartengono quelle ragazze provenienti da famiglie normali, per lo più studentesse senza grandi mezzi economici. Per motivi di lavoro ho iniziato a collaborare con alcune di loro ritrovandomi “in a state of complete shock” come diceva Miss. Smith in “Emma” della Austen.

Sono ragazze con grandi sogni, ma che non riescono a raggiungere le grandi firme, ed hanno anche una grande, grandissima immaginazione tanto da illudersi di fare moda con magliettine e pantaloni attillati insignificanti e di nessun carattere. Affinché mi decidessi  ad iniziare una collaborazione, ho navigato nella rete ed ho visitato molti siti e pagine Facebook delle suddette cercando di capire cosa avessero di speciale e… NIENTE DI NIENTE. Come dicevo prima, un bel corpicino non basta: ci vuole estro, gusto negli accostamenti dei colori, degli stili. Bisogna avere inventiva, originalità e soprattutto, a mio avviso, capacità di precorrere i tempi! Si deve saper osare, avere CARATTERE e STILE. Seguire la moda va bene ma, e spero di dire una cosa per molti ovvia, “la moda è di chi la fa, non di chi la segue”!!! Ricordo quando la Ferragni, all’inizio della sua carriera, mi dava delle idee molto, molto interessanti!

E poi le foto! Oh sì, parliamo delle foto! Non puoi credere di aver fatto un buon lavoro o di essere una professionista se i tuoi shots sono ambientati solo ed esclusivamente nel giardino di casa o sul terrazzo. L’inquadratura fatta dalla mamma, vicina e dall’alto fa le gambe tozze, ma soprattutto eviterei gli interni con il flash che mi diventi lucida e con le occhiaie!!!

Ah, un’altra cosa… Io eviterei anche le foto stile Pin Up sulla spiaggia. Decisamente di cattivo gusto!

Ragazze, impegno!!!

Adesso passiamo ai testi. Punto primo: molte di loro farebbero bene a lasciar perdere l’inglese; inoltre scrivere due righe, male e senza passione o senza un’idea da socialwebmarketing è controproducente! A me è capitato di dover regalare un paio di orecchini in argento per un post composto da un copia e incolla dal sito dell’azienda!!! A dir poco SCIOCCANTE!!! Per non parlare poi degli errori di punteggiatura, e chi più ne ha più ne metta! Regola importantissima: non pubblicate niente se prima non avete passato in rassegna le parole come  all’Accademia della Crusca.

La cosa più sconcertante è che molte di loro chiedono COMPENSI!!! Ma puoi chiedere un compenso sapendo benissimo che hai solo pochi migliaia di followers?!?!? Mi direte che anche loro devono pur iniziare da qualche parte. Si, ho capito, ma a spese mie?! Perché devo essere io a rimetterci?

Il risultato? Quanto sopra descritto! Un’azienda che collabora con una blogger ha spese che deve affrontare: la spedizione, l’oggetto indossato dalla “professionista” che vuole sempre il cadeau; e quello che ottieni in cambio è la perdita di immagine! Insomma ci fai una figuraccia!

Riguardo a quelle della seconda categoria, invece, c’è ben poco da dire: sono quelle ragazze che, essendo benestanti, possono permettersi di postare servizi fotografici più professionali indossando capi significativi e accessori d’impatto. In questo modo i “Mi piace” si moltiplicano e la popolarità aumenta senza che emerga mai un vero e proprio talento.

Diciamocelo chiaramente: è più probabile riuscire a sfondare nel web se sul tuo avambraccio fai ondeggiare con elegante leggiadria una Balenciaga o una Chanel invece di una Carpisa. È  davvero un vincere facile.

Insomma, mi sembra che lo spirito con cui sono nate le fashion blogger sia stato ormai stravolto.

La blogger non era quella che inventava la moda, che creava una tendenza? Il fatto che incontrasse il gusto della gente non faceva davvero crescere un’azienda genuinamente? Ora sono mercenari assoldati da aziende e pubblicizzano tutto ciò che capita loro purché sia sotto compenso. Tutte vogliono fare business, ma credo fermamente che se quelle come la Ferragni sono arrivate in alto è perché prima erano qualcuno in stile ed idee.

(Parlo bene della Ferragni perché agli inizi era davvero molto brava… secondo me. Ultimamente invece mi sta deludendo molto.)

Detto questo però voglio sottolineare il fatto che nel mio piccolo tifo sempre per la ragazza spiantata perché se riuscirà a sfondare sarà solo grazie al suo talento ed alla sua personalità.

Una in particolare vorrei segnalare, Melissa Cabrini che con il suo blog, in un anno o poco più (e, a mio avviso, con un lavoro costante e serio), è cresciuta in stile e bellezza. E’ sempre stata discreta e professionale, mai volgare. Le sue scelte di stile inizialmente non erano costosissime ma eleganti, e pian piano, in questo modo, ha raggiunto una notorietà che l’ha portata a permettersi qual cosina di più. Ha fatto tanta strada e ne sono contenta. Brava Melissa!