Sono attonita, ammutolita, sconcertata e chi più ne ha più ne metta. Ah si! Sono anche inorridita! Cosa mi è successo? Anno 2013: il ritorno dell’ancora!
È come fare il peggior incubo ricorrente di quando eravamo bambine. Ve lo ricordate? Quell’incubo che facevate spesso e dal quale era difficile svegliarsi. Passeggiando per le vie del centro e guardando alcune vetrine, come navigando su internet, ho la stessa sensazione: la vedo, distolgo lo sguardo, ma eccola che riappare, non riesco a svegliarmi!
Non sappiamo chi abbia iniziato quest’orrore, ma già l’inverno passato ne avevo vista una all’orecchio di Kate Moss nella pubblicità di un noto gioielliere. Si vocifera che sia lei la designer. Kate! Sei un’icona nell’indossare, ecco se fossi in te mi fermerei lì…
Ancore, timoni, nodi marinai. Le righe alla marinara? Sono eleganti se indossate con un look cittadino, un classico parigino appunto. Per fortuna nell’abbigliamento non si sono viste ancora, ma nella bigiotteria è un’invasione!
Ecco l’incubo che prende vita nella memoria.
Ve li ricordate i bracciali in oro della prima comunione? Quando siete bambini l’unica cosa che volete ricevere in regalo è un gioco e invece arriva il braccialetto! Oppure il nodo “piano” sui mocassini che la mamma vi costringeva ad indossare quando sapevate benissimo che avreste passato la giornata a correre con cugini ed amici e quelle maledette scarpe (i miei mocassini Tods’ mi perdonino per queste parole) vi avrebbero fatto perdere terreno e vi avrebbero aiutato a procurarvi una sonora sconfitta nel gioco del momento.
Ho paura a ricordare certi orologi da parete in legno massiccio e scuro, con quelle forme inconfondibili o il cappello alla “Capitan Findus”.
Probabilmente mi sfugge il senso, il significato profondo di un’ancora. Chiedo venia! Cercando su Internet si scopre che in periodo protocristiano diventa simbolo di speranza, viene incisa sulle tombe come aspettativa di resurrezione. E chi non vorrebbe indossare un simbolo protocristiano utilizzato sulle tombe di cristiani perseguitati!? Credo anche che questo significato si sia perso nel tempo ed ora abbia solo un senso identificativo di tutto ciò che è marinaro, niente di più. Comunque vi prego, se qualcuno ne è a conoscenza me lo dica e metta fine a questa agonia ed al senso di vuoto che ho dentro!
Pensandoci bene però, anche se fossi a conoscenza della simbologia dell’oggetto in questione, continuerei ad aver un brivido di orrore ogni volta che vedo ancore sulle immagini che scorrono quando apro Instagram perché il soggetto in questione è obbiettivamente brutto.
È un invasione di braccialetti cheap per la grande massa. Ancore e timoni attaccate ad ogni tipo di tessuto o laccio con chiusure improponibili e rifiniture/non-rifiniture. Per non parlare della “manifattura” dei beads o ciondoli rappresentanti l’effige marinara.
Molti sono gli orrori generati dalle menti creative della moda e molti ce ne saranno ancora, ma quello che mi intristisce è vedere come, oltre all’aver perso il senso del bello, si sia perso l’occhio critico che giudica la qualità di un oggetto. La mania di possedere una cosa a tutti i costi porta all’acquisto di prodotti a basso costo, fatti male nelle rifiniture e di pessima qualità nei materiali.
Il mio motto è sempre stato e sempre sarà: pochi ma buoni e se non me lo posso permettere non lo compro. Quel poco che possiedo è autentico e acquistato con sacrificio, quindi nessun surrogato, nessun falso!
Lucia
Pics by Arianna De Santis
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